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Effetto serra – Conseguenze riscaldamento globale

Concludiamo la serie di 4 articoli dedicato all’effetto serra ed al riscaldamento globale con questo ultimo articolo riguardante le possibili conseguenze del’riscaldamento golbale.

I quattro articoli sono:


Mentre gli studiosi sono quasi tutti concordi nell’affermare che un riscaldamento globale sia attualmente in atto e che tale riscaldamento sia principalmete dovuto all’incremento della concentrazione di gas serra nell’atmosfera a causa delle attività umane, le conseguenze e gli effetti che tale riscaldamento potrebbero portare al clima del nostro pianeta sono ancora oggetto di studio e di acceso dibattito scientifico.

Partiamo da alcune considerazioni. In base agli attuali modelli climatici l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change, istituito del 1988 dalle Nazioni Unite e dalla World Meteorological Organization con lo scopo di studiare i cambiamenti climatici) stima che la temperatura media annua del nostro pianeta è destinata a salire di un valore compreso tra 1.4 °C e 5.8 °C.

Risulta abbastanza chiaro che un aumento della temperatura significa un aumento dell’energia presente nel’atmosfera. E’ quindi logico attendersi un progressivo aumento dei fenomeni temporaleschi molto violenti (nubifragi, cicloni, tornadi) sia in termini di numero che in termini di forza distruttiva. E’ altresì logico attendersi un progressivo ma costante scioglimento dei ghiacci con conseguente incremento del livello del mare (fino ad un metro). Parte delle terre costiere andrebbe perso ed ampie zone, per esempio, dell’Olanda o delle Maldive andrebbero distrutte.

Immagine di un tornado

Immagine di un tornado

Esistono inoltre delle teorie, per la verità abbastanza accreditate, secondo le quali in buona parte dell’Europa occidentale a seguito del surriscaldamento terrestre si avrebbe una piccola era glaciale. Sembra un controsenso ma tentiamo di spiegarlo.

L’Europa nord occidentale deve buona parte del suo clima mite invernale alla cosiddetta Corrente del Golfo. Si tratta di una corrente che porta acqua calda dal Golfo del Messico fino all’Europa Nord occidentale (Portogallo, Spagna, Francia, Inghilterra ed addirittura Scandinavia). E’ proprio questa corrente invernale che consente a questi paesi un clima estremamente mite data la loro posizione. In generale se il continente europeo nord occidentale è quasi interamente libero da ghiacci fino a latitudini di 65-70° anche in inverno, il merito è della Corrente del Golfo.

La corrente del golfo è legata al fatto che le acque calde del golfo del Messico mano a mano che raggiungono il polo nord, lambendo la Scandinavia, tendono a raffreddarsi aumentando la loro salinità e diventando quindi più pesanti. Ad un certo punto si inabissano nell’oceano (fino a 2 km di profondità) alimentando la “controcorrente” che porta acqua fredda profonda verso sud. L’acqua che si inabissa “richiama” nuova acqua dal Golfo del Messico e così via. Ora un aumento dello scioglimento dei ghiacci potrebbe provocare una diminuzione della concentrazione di sale. L’acqua della corrente non si inabisserebbe più fermando di fatto la Corrente del Golfo ed il suo influsso benefico e facendo piombare parte del’Europa a temperature molto più basse di quelle odierne.

La descrizione sul funzionamento della Corrente del Golfo è finalizzato a far comprendere al lettore come possa essere complicato predire con esattezza le conseguenze del riscaldamento globale.

Per avere qualche informazione in più è possibile vedere i seguenti video articoli pubblicati su ilclima.org.


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